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L' empatia è una capra!!


Sull' empatia e i suoi meccanismi si scrivono tutt'oggi migliaia di volumi, io stesso ne posseggo più di qualcuno, molto affascinanti, molto tecnici e ahimè anche molto articolati !!

Anche le definizioni si sprecano, per me che con il passare degli anni amo sempre più la semplicità, l'empatia è sentire dentro l'altro o mettersi nei panni dell'altro (si spera comportandosi e agendo di conseguenza !!).

Essendo io un'appassionato di letteratura italiana, mi sono chiesto quale sia per me l'opera più immediata, spontanea e simbolica che maggiormente rappresenta l'empatia.

La risposta che mi sono dato è "La capra" lirica di Umberto Saba tratta dalla sua raccolta "Il canzoniere" 1909-1910.


La capra di Umberto Saba

Ho parlato a una capra Era sola sul prato, era legata. Sazia d’erba, bagnata alla pioggia, belava.

Quell’uguale belato era fraterno al mio dolore. Ed io risposi, prima per celia, poi perchè il dolore è eterno, ha una voce e non varia. Questa voce sentiva gemere in una capra solitaria.

In una capra dal viso semita sentiva querelarsi ogni altro male, ogni altra vita.


Il poeta inizialmente senza alcuna logica parla ad una capra, osservandone le condizioni di vita riconosce nell'animale i tratti distintivi della sofferenza con cui ogni ogni essere umano è costretto, presto o tardi, a confrontarsi durante la propria esistenza.

Il belato è l'elemento centrale, porta il poeta a sentire il dolore della capra, il proprio e quello che accomuna tutti gli uomini, inoltre nella metafora "in una capra dal viso semita" il lettore di oggi non può far altro che immaginare e forse sentire l'orrore subito dai figli di Abramo durante il secondo conflitto mondiale.

So bene che l'empatia di Saba nei confronti della capra non può e non potrà mai essere verificata, dunque considerata esatta, ma a me piace pensare che lo sia.

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